la dea Ana, da fonte di nutrimento a simbolo dell'anoressia


Siamo come siamo. Eppure è difficile accettarlo e cerchiamo di cambiare e di piacere agli altri senza prima piacere a noi stesse. Girovagando per l'immensità di conoscenza e di spazzatura che vive nel mondo virtuale, mi sono imbattuta nella dea Ana. 
In Irlanda  Anu, Anna, Anann o Annys, è il nome della Dea nel suo aspetto di Crona, la strega regina dei morti, la sacerdotessa primordiale, chiamata la Anna Nera dei misteri proibiti. Ella è la Signora oscura della saggezza, ha potere sulle tempeste ed è regina dell'Inverno.
immagine da spaziosacro.it


Con il nome di Ana, era conosciuta invece in Inghilterra come colei che presiedeva alle condizioni atmosferiche. Se la si venerava nel modo a lei più gradito si mostrava benevola, portando bel tempo e vento leggero e dolce. Se invece veniva ignorata faceva infuriare le più tremende bufere, impediva ai marinai di ritrovare la via di casa e faceva sì che i raccolti venissero distrutti. Capricciosa, mutevole, cangiante: una giovane  seducente, gentile e al contempo capricciosa e ardente.

Mutevole come l’elemento che le era tanto caro, l’acqua. Ana/Anu è probabilmente l'esito celtico insulare di una dea indoeuropea dell'abbondanza, della cura e del nutrimento, rappresentata a Roma da Anna Perenna (Anna significa “cibo” e Perenna “piena, completa e perfetta”), manifestazione della Luna Piena; presso i Sanniti da Amma Cerealis (Ammaì Keriìaì), ma testimoniata fin nella lontana India, dove compare come Annapurṇa (“piena di cibo”), o Amma (“Madre” nelle lingue dravidiche del Sud dell’India) non a caso anche l’italica Diana ha un nome composto da “Di”, radice sanscrita che indica la luce, e “Ana” che indica abbondanza o nutrimento, "An" in lingua sumera significa "cielo" ciò suggerirebbe che Di-Anna, o Di-Ana significherebbe "Cielo luminoso”, o “Brillante abbondanza”. Per gli ittiti la Dea aveva nome Hannahanna, ed era la Madre di tutti gli dèi, oltre che madre della vergine Mari, il cui nome successivamente divenne Mary/Maria. Anahita, era invece la dea delle acque e della fertilità secondo i persiani, il cui nome vuol dire " colei che viene in soccorso, che sta accanto" ed è costituito dalle componenti accadiche “an” (accanto, per, verso) e “aḫitu” (fianco, lato).



Da dea del nutrimento è stata trasformata in un qualcosa di orripilante, una filosofia di vita vera e propria inerente all'anoressia. È un nuovo credo, una nuova religione, quello della “Sacerdotessa” Ana. La sacerdotessa Ana, viene adorata come la dea dell’Anoressia, regina dei disturbi del comportamento alimentare.Ana è un modello di identificazione al quale queste ragazze si ispirano, attraverso consigli (assurdi) per dimagrire e per bruciare le calorie in eccesso. 


Da tempo ormai i media incentivano canoni di magrezza eccessiva e distorta (anche se negli ultimi anni molti stilisti stanno facendo sfilare anche modelle in carne) ma, ancora più preoccupante, è il fatto che in questi blog l'anoressia è venerata come una divinità.
«Se non sei magra non sei attraente, essere magra è più importante di stare in salute, devi comprare vestiti, tagliarti i capelli, prendere lassativi e fare tutto quello che ti faccia sentire magra».


Per combattere il fenomeno è nata Anad , l'Associazione Nazionale per l'Anoressia Nervosa e i Disturbi Associati: l'Associazione ha scovato e recensito più di 400 siti sull'argomento. I siti vengono chiusi e riaperti continuamente. Ma su internet ci sono siti in tutte le lingue come Stop Pro Ana 
(www.stop-pro-ana.com) che cercano di spiegare quali sono i reali pericoli e le soluzioni (www.anaymia.com) o petizioni per eliminare dalla Rete siti del genere e altri aperti da ex anoressiche come quello di Anna Peterson (www.annapaterson.com) per portare una testimonianza diretta.

Fonti inerenti alla parte sulla dea Ana:
spaziosacroaltaredibrigida.blogspot.com

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